Il NONNO DEL NAPOLI:  IL BALCONE DOVE BATTE IL CUORE AZZURRO

Nel cuore del quartiere Vomero esiste un palazzo con un balcone, minuziosamente addobbato con bandiere, maglie, scudetti, foto e sciarpe, tutto rigorosamente della squadra del Napoli. L’ideatore di questa meraviglia azzurra è Leonardo Polverino, meglio conosciuto come il Nonno del Napoli. Una figura amatissima nel quartiere, con i suoi 84 anni, il Nonno del Napoli, è l’anima delle celebrazioni per le vittorie della squadra. Il suo balcone non è solo una decorazione, ma una realtà condivisa delle passioni per il calcio e per la musica, proprie di Leonardo. Oramai meta dei tifosi napoletani, soprattutto dalla vittoria dello scudetto nel 2023, questo piccolo tempio del Napoli, si è confermato tappa obbligata per ogni tifoso. Dal suo balcone, la gioia si diffonde in tutto il quartiere, con canti balli e trenini improvvisati che hanno coinvolto persone di tutte le età.

I bambini restano particolarmente incantati nel vedere quell’esplosione di entusiasmo napoletano. Una scenografia quasi fiabesca fatta di sciarpe e maglie, pura magia azzurra che solo un vero tifoso sa creare.  Dietro questa realtà spontanea di tifo popolare c’è una organizzazione silenziosa ma fondamentale. A gestire tutta la parte comunicativa, dai rapporti con la stampa alla cura della pagina Instagram Il Nonno del Napoli, è Alessandra Pace, 21 anni e studentessa di Scienze politiche e Relazioni Internazionali dell’Europa e delle Americhe presso l’Università L’Orientale, nonché nipote di Leonardo. Alessandra è la mente che coordina ciò che accade “dietro il balcone”, tutto sempre sotto la supervisione del nonno Leonardo, come un gioco di squadra tra generazioni. Una bella storia familiare che racconta quanto le passioni, quando sono vere, riescano ad unire le generazioni. Musica e calcio, vissuti con cuore, trovano nel balcone del nonno un punto d’incontro naturale: un luogo diventato simbolo, dove la festa nasce in casa e contagia il quartiere. Grazie Nonno del Napoli, tutto questo è un bell’esempio, non solo per la tifoseria partenopea, ma per tutta la città.

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