Nella contea di Devon, nella penisola della Cornovaglia, in una casa dai colori pastello, vivevano due levrieri: Faline e Maverick. Li caratterizzavano l’atteggiamento aristocratico, la testa piccola, il fisico snello e atletico e il pelo raso. Erano molto viziati dai padroncini, Georgia e Andry, che li allevavano come bambini. Ogni pomeriggio, alla stessa ora, facevano merenda con zampe di gallina essiccate. Faline, gelosa ed accentratrice, diffidente e schiva, pretendeva la calma nell’ambiente circostante, non tollerava le novità e, soprattutto, la presenza di altri animali, tranne quella del piccolo Maverick.

Una volta alla settimana ricevevano la visita di Klaudija, sorella di Andry, e dell’amato nipotino Thomas di tre anni. Li accompagnava il barboncino Zeus. Nel vedere quest’ultimo, Faline cadeva addirittura in depressione e, mal volentieri, sopportava la vivace presenza dell’intruso: gli impediva di avvicinarsi ai padroncini e di gustare l’appetitoso snack. Guaiva allarmata e, con fare petulante, lo teneva lontano dal cibo, mentre addentava nervosamente il proprio. Il barboncino, dal manto color albicocca, morbido ed arricciato, non saltava più, tremava tutto e si nascondeva negli angoli più riposti. La notte era preda di incubi inquietanti e gemeva impaurito: vedeva Faline trasformata in una iena famelica, che lo rincorreva per tutta la casa e cercava di sbranarlo.

A sentire il suo pianto, Drusillo, un folletto burlone, dagli occhi brillanti e luminosi, dai capelli variopinti e l’abito scarlatto, saltò giù dalla corolla di un fiore di loto e svolazzò attorno alla cuccia.

“Non preoccuparti, troverò un espediente per far sì che quella dispettosa non ti dia fastidio”, esclamò convinto.Quando Klaudija e Thomas ritornarono come al solito, Faline si alterò, ma l’invisibile creatura, con agile mossa, la fece inciampare in un filo di seta trasparente e le impedì di scagliarsi contro Zeus. Purtroppo non aveva calcolato un particolare: Maverick, per venire in aiuto dell’amica, ghermì la zampa della gallina che spettava al barboncino, mentre questi mugolava disperato.

A tale scena Drusillo rimase turbato. “Ti giuro che, la prossima volta, riuscirai a fare una lauta merenda”, sentenziò innervosito. La settimana successiva, pertanto, chiese a Scoby, una rupicola sua amica dalla cresta a ventaglio, di volteggiare sulla testa dei due cani per distrarli e questi la rincorsero veloci sui prati. Poi, invitati dai padroncini allo snack, si precipitarono avidi sulle zampe di gallina ed esclusero Zeus.  Appena i tre cani si incontrarono di nuovo, il folletto legò insieme le code dei levrieri e svanì in un’ombra di fumo. Zeus ebbe tutto il tempo per divorare il croccante spuntino. Finito il pasto, Faline e Maverick, sciolti dall’incantesimo, incominciarono a rincorrerlo per tutta la casa.

Li seguiva, divertito, il piccolo Thomas, che era al centro dell’attenzione di tutta la famiglia. Quando Faline lo vide affettuoso verso gli zii, incominciò a provare una forte gelosia per quell’ometto in miniatura e saltò fra le braccia di Georgia; Maverick, dal carattere mite, accolse di buon grado la sua presenza. Il barboncino, intanto, non si sentiva a proprio agio e ricorse ancora al sostegno di Drusillo.

“Come farò nel tempo a comunicare con questi forsennati? Accade sempre un evento che mi spaventa!!”, gli disse. Il folletto pensò e ripensò, poi chiese aiuto a Chrisell, una fata che abitava in una barca a vela sul fiume Exe.

La fata trovò la soluzione. “Bisogna ammorbidire il carattere di Faline, renderla dolce ed accogliente”, mormorò suadente. Così una notte mise un filtro nella scodella del cane. Quando Faline ingurgitò i croccantini, divenne amabile ed aspettò con gioia l’arrivo di Zeus e Thomas.  Fu allora che Maverick si adirò ed incominciò a rendere la vita difficile a tutti…

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