C’è chi ha consigliato ai “reclusi da virus” di focalizzarsi sulla tecnica respiratoria in quanto costituirebbe un’opportunità di presa di coscienza del proprio corpo e della propria mente. La scienza concorda: una respirazione corretta, infatti, porta benefici alla salute fisica e mentale, alleviando l’ansia e lo stress. Acquistare consapevolezza del proprio respiro per sbloccare quelle tensioni che la rendono superficiale e frammentata vuol dire, quindi, osservare gli errori della nostra respirazione e comprendere il modo in cui respiriamo, come ci riempiamo di aria (inspirazione) come ce ne liberiamo (espirazione).

In clinica foniatrica il respiro alto viene definito “costale superiore” ed è l’errore più frequente che si commette quando non c’è respirazione diaframmatica (bassa). La respirazione naturale dovrebbe essere completa, ovvero “costale superiore e diaframmatica”, ma non basta: tra queste respirazioni c’è bisogno di armonia, debbono integrarsi affinché si realizzi un accordo “pneumofonico”.

Uno degli errori più comuni è l’invito a trarre tre respiri lunghi e profondi che possono provocare panico e ansia, ossigenando di meno: un respiro armonioso e gentile, invece, è molto più efficace.

Altra problematica frequente, inoltre, consiste in una espirazione incompleta: non svuotiamo i polmoni e creiamo cumuli di aria responsabili di asma e reflusso gastroesofageo. Focalizzando la nostra attenzione sul respiro, liberiamo la mente dalle tensioni che lo rendono superficiale e frammentario, in disarmonia con il diaframma.

C’è un altro beneficio invisibile: respirare in modo naturale lasciando defluire l’aria dall’alto in basso, senza gli ostacoli costituiti da una scorretta postura o ad una chiusura del tratto centrale, favorisce il benessere fisico e l’energia del nostro corpo scorre nella stessa direzione e viceversa. Questa tecnica viene denominata a “canna di bambù” poiché, infatti, l’asse centrale del nostro corpo è dritto e vuoto all’interno, ed insieme all’aria scorre una energia invisibile che va dalla testa ai genitali. Questa energia, mossa dal respiro, si irradia in tutto il corpo attraverso cinque punti focali, Chakra, centri o snodi in cui fluisce l’energia vitale denominata Prana. Il Prana interno, infine, si distribuisce nel respiro vitale corporeo ed entra a contatto con il Prana esterno.

Un’occasione, questa, per poter meditare sul proprio respiro corpo – mente.

29 Settembre 2020

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