Omaggio alle donne napoletane che hanno fatto la storia

Napoli è una città che nella sua storia ha visto molte donne straordinarie, protagoniste in ambiti diversi ma accomunate dal coraggio, dall’ingegno e dalla determinazione. In questo articolo rendiamo omaggio a sei figure femminili che hanno lasciato un segno indelebile nella storia: Elvira Coda Notari, Eleonora de Fonseca Pimentel, Ria Rosa, Teresa Filangieri, Maddalena Cerasuolo e Titina De Filippo.
Elvira Coda Notari (1875-1946) – La pioniera del cinema italiano è stata la prima regista donna italiana e una delle più importanti figure del cinema muto. Nata a Salerno e trasferitasi a Napoli, fondò insieme al marito la casa di produzione “Film Dora”, con cui realizzò oltre 60 lungometraggi e più di 100 corti. I suoi film, spesso ispirati alla realtà popolare e ai romanzi di Matilde Serao, raccontavano la Napoli autentica, fatta di passione, sofferenza e speranza. Tra le sue opere più celebri ricordiamo E’ piccerella (1922) e Fantasia ‘e surdate (1927).
Eleonora de Fonseca Pimentel (1752-1799) – L’intellettuale rivoluzionaria, figura centrale della Rivoluzione Napoletana del 1799, Eleonora de Fonseca Pimentel fu una donna di grande cultura e determinazione. Di origine portoghese, divenne una delle prime giornaliste italiane e fondò il “Monitore Napoletano”, il giornale ufficiale della Repubblica Napoletana, attraverso il quale promuoveva idee di libertà e giustizia sociale. Dopo il ritorno dei Borbone, fu arrestata e condannata a morte. Salì sul patibolo pronunciando la frase storica: “Forsan et haec olim meminisse iuvabit” (forse un giorno ci farà piacere ricordare anche queste cose).
Ria Rosa (1899-1988) – La voce della protesta e dell’emancipazione, cantante e attrice di teatro, Ria Rosa (all’anagrafe Maria Rosaria Liberti) fu una delle più carismatiche interpreti della canzone napoletana. Nelle sue esibizioni non aveva paura di affrontare temi sociali scottanti, come i diritti delle donne e la lotta contro lo sfruttamento lavorativo e la criminalità. Con la sua voce graffiante e la sua personalità ribelle, portò la canzone napoletana oltre i confini italiani, esibendosi anche negli Stati Uniti. Tra i suoi brani più celebri spicca ’A canzone ‘e Nicola (dedicata a Sacco e Vanzetti), un canto di denuncia sociale.
Teresa Filangieri (1826-1903) – La filantropa che cambiò Napoli, nipote del celebre filosofo Gaetano Filangieri, Teresa dedicò la sua vita all’assistenza dei più deboli. Dopo la perdita della figlia in tenera età, si impegnò nella costruzione dell’Ospedale per Bambini “Sant’Anna”, il primo nosocomio pediatrico del Sud Italia. Presiedette l’Opera di ricovero destinata ad accogliere e istruire le orfane allevate in istituti di beneficenza, avviandole nell’arte e nei mestieri. Ebbe il coraggio di agire contro la mentalità maschilista dell’epoca per raggiungere i suoi obiettivi. Il suo impegno umanitario la rese una delle più grandi benefattrici di Napoli. Nel 1879 è stata pubblicata la sua opera Storia della carità napoletana in 4 volumi, ma la sua eredità vive attraverso le istituzioni che ha creato.
Maddalena Cerasuolo (1920-1999) – L’eroina delle Quattro Giornate di Napoli è ricordata come una delle protagoniste della resistenza partenopea durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante le Quattro Giornate di Napoli (1943), partecipò attivamente alla lotta contro l’occupazione nazista, distinguendosi per il coraggio con cui contribuì a salvare il Ponte della Sanità dalla distruzione. Dopo la guerra, visse una vita modesta, senza mai cercare riconoscimenti, ma il suo nome resta scolpito nella memoria collettiva della città.
Titina De Filippo (1898-1963) – L’anima femminile del teatro napoletano, sorella di Eduardo e Peppino De Filippo, Titina fu una delle più grandi attrici teatrali italiane. Dotata di un talento straordinario, seppe imporsi in un mondo dominato dagli uomini, diventando l’interprete perfetta delle commedie scritte dal fratello Eduardo. Indimenticabile la sua interpretazione di Filumena Marturano, il personaggio simbolo della dignità femminile, in “Filumena Marturano” (1946), che resta una pietra miliare del teatro italiano. Lavorò anche nel cinema, recitando in film accanto a Totò e Vittorio De Sica.
Le donne napoletane hanno lasciato un segno profondo, combattendo per i loro ideali, rompendo le convenzioni sociali e dando voce a chi non l’aveva. Da Eleonora de Fonseca Pimentel, rivoluzionaria e giornalista, a Titina De Filippo, regina del teatro, ognuna di loro ha contribuito a rendere Napoli una città di cultura, resistenza e passione. Il loro esempio continua a ispirare le nuove generazioni, dimostrando che il coraggio e il talento non hanno confini.
