Un merlo dal piumaggio morbido e folto, di colore interamente bianco e con becco e zampe rosa,  viveva in un frutteto dedicato alle colture di viti,olivi,noci,fichi bianchi e castagni. Era figlio dell’uccello Torquato, che mostrava con vanto una fascia bianca sul petto e le zampine viola.Il suo fischio,flautato, si esprimeva  con gioiosa allegria.Berry,così si chiamava,sapeva ripetere ogni melodia che imparava,soprattutto rap e rock.Correva e saltellava rapidamente a terra,dopo il  volo, basso e ondulato.Faceva il bagno quotidiano in una vaschetta, che la signora Camelia gli lasciava sul terrazzo di una casa colonica.Un giorno questa adagiò sul tavolo della cucina ciliegie,fragole e mirtilli per preparare una cheesecake per il ritorno del figlio Andrea.Quando vide quel ben di dio, l’uccellino si buttò a pesce sui frutti di bosco e li divorò in un baleno. La signora si domandava stupita come mai fossero scomparsi in un baleno:in casa non c’era nessuno.Il giorno seguente cucinò una minestra di riso e piselli e la polenta con i funghi per il marito.Anche stavolta ‘qualcuno’ mangiò parte del preparato e sulla farina gialla si intravedevano strani segni.Ma,intorno alla casa, non si vedeva nessuno.Nel giardino volteggiavano solo merli dal colore nero ,su cui risaltavano i becchi ed il contorno degli occhi arancioni.Le zampine erano marroni e ricoperte da una sorta di squame.Alcuni erano più grandi,i più piccoli avevano il becco bruno e la coda nera.La parte bassa del corpo era giallo cangiante.-Può essere mai che un uccello mangi gli stessi cibi di noi umani?-Si ripeteva la donna-No,non è possibile! Il merlo bianco non aveva ancora trovato una moglie di suo gradimento.Era molto esigente,ma un giorno incontrò una Granula religiosa,che gli disse di chiamarsi Maiana.Si trattava di uno splendido esemplare,   figlia di Blur,famoso per il magico  canto .Si diceva che quest’ultimo fosse nato dalla fata metropolitana Linalia,bella come la luce dell’aurora.La fata l’aveva spedito sulla terra dal pianeta Tapira, per arginare i contrasti fra le varie razze di uccelli,che combattevano fra loro per il possesso del territorio… Fu un matrimonio in pompa magna.Arrivò dall’Africa come testimone una cutrettola dal pelo grigio plumbeo con sprazzi verde oliva e dalla gola bianca.Si chiamava Zuma ,era molto socievole ed attirava l’attenzione con un richiamo suii-p. La parte bassa del corpo era giallo vivo,il sopracciglio bianco,le zampine nere.Si posava a terra ed ondeggiava la coda per la felicità di poter ostentare il suo piumaggio alla festa di nozze.Testimone dello sposo era Cacao- kakapo,un grande pappagallo dal muso di gufo,che partecipò soprattutto ai balli notturni , ma poi ritornò subito in Nuova Zelanda perchè non adatto a vivere nel caotico mondo moderno.Si accompagnava a lui  Kea,l’uccello più intelligente del pianeta.Questi sapeva imitare la voce umana alla perfezione.Ben presto la coppia nidificò nel frutteto,il nido era a forma di coppa.Le uova deposte erano di colore azzurro.Quando nacquero, i piccoli erano ciechi e nudi ma,ben presto,si ricoprirono di piume,acquistarono la vista ed incominciarono a svolazzare.Erano due maschi,Aris e Zip e due femmine,Ugola e Chimera,che avevano ereditato da padre la passione per il cibo degli umani.Notarono subito dalla ringhiera del balcone le prelibatezze che la signora cucinava ogni giorno e,a turno,si tuffavano ora sui kiwi,ora sulle fave,ora sulla torta di mele.Intanto la povera donna continuava a chiedersi -Può essere che un fantasma rubi il mio cibo? – Purtroppo non riuscì mai a coglierli sul fatto.

                                                                                                                                       

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