Campania: recupero delle terre incolte e valorizzazione dei prodotti agroalimentari a km 0

La Campania cerca di valorizzare i propri prodotti locali attraverso una serie di politiche economiche fra le quali di particolare rilievo è L’economia a km 0, cioè la preferenza dell’alimento prodotto dai piccoli agricoltori locali rispetto a quello globale che segue la logica della grande distribuzione organizzata.

La questione è complessa e riguarda diversi aspetti. In primo luogo la tutela dell’ambiente, visto che il prodotto a km 0 produce il minor inquinamento possibile in termini di anidride carbonica dovuta al trasporto che deve essere quanto più breve possibile.

Questo tipo di politica valorizza il prodotto locale come portatore di una identità territoriale a fronte del prodotto globale considerato più standardizzato valorizzando le piccole imprese locali, che scelgono di coltivare le terre campane con prodotti tipici, e generando nuovi posti di lavoro non solo nel settore agricolo ma in tutto l’indotto.

La Campania sta cercando di seguire questo modello virtuoso attraverso diverse operazioni che riguardano sia il settore pubblico che privato.

A Febbraio 2021, con la firma del protocollo di intesa fra l’assessore regionale all’agricoltura ed il presidente dell’ANCI Campania si è dato impulso alla creazione della “Banca delle terre abbandonate ed incolte” con l’obiettivo di recuperare terreni non utilizzati o sottoutilizzati, al fine di creare nuovi poli agricoli da affidare ai giovani dai 18 ai 40 anni tramite dei bandi pubblici.

Da tale intesa si evince come l’economia a km 0 sia vantaggiosa in un’ottica di crescita occupazionale e di valorizzazione del territorio, in particolare nel sanare le differenze fra le zone centrali e quelle periferiche.

Nel frattempo anche le imprese fanno la loro parte, cercando di rilanciare l’economia locale campana in un’ottica di uscita dal Covid-19.

Da Marzo 2021 il protocollo di intesa fra Coldiretti e AssoPIC, associazione di imprenditori del settore horeca, ha avviato una collaborazione stabile fra agricoltori e ristoratori, al fine di presentare ai turisti piatti basati sui prodotti locali a km 0 caratterizzati dal fatto di offrire ai clienti una esperienza culinaria fortemente identitaria.

Il modello di economia a km 0 è sicuramente ecosostenibile e risulta essere una strada facilmente praticabile rispetto ad altre per rilanciare l’economia campana, valorizzandone il territorio e creando nuove occasioni di lavoro.

Questo tipo di modello economico è attualmente realizzabile in modo semplice grazie alle nuove tecnologie che consentono di mappare il territorio regionale, creare nuovi poli agricoli e organizzare i sistemi di vendita attraverso una rete intelligente che non richiede alti costi di realizzazione ma una forte spinta collaborativa fra le diverse realtà pubbliche e private che operano sul territorio e una loro efficace organizzazione.

13.05.2021

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