Cambiamento climatico, disuguaglianze e diritti umani: l’arcobaleno dell’altruismo attivo e concreto è la speranza che farà andare tutto bene

L’interconnessione fra uomo e ambiente è la chiave per capire che la vita, la salute ed il benessere dell’uomo dipendono dalla tutela della natura, poiché dal cambiamento climatico dipendono le diseguaglianze e la connessa tutela dei diritti umani, che genera i flussi migratori dal sud al nord del mondo con le connesse problematiche di gestione sia nei paesi di partenza che di arrivo, con “corsi e ricorsi storici” che conducono alla guerra, per cui dalla tutela dell’ambiente dipende la tutela della pace.

A partire dall’ estate del 2021 estesi incendi hanno distrutto una parte consistente della vegetazione terrestre, come ben visibile dalle immagini satellitari della NASA dell’ 11 agosto 2021, accompagnati da eventi atmosferici estremi come tempeste e grandinate con chicchi dalle dimensioni simili a quelle di palline da tennis che hanno colpito diverse zone del nostro paese e del mondo, talvolta in piena estate.

Lo sfruttamento intensivo del mare, unito all’inquinamento da plastica e reti da pesca ha gravemente danneggiato gli oceani, il cui stato è ben espresso dal documentario “Seaspiracy: esiste la pesca sostenibile?”, laddove uno degli ultimi report sull’ambiente (WWF) sottolinea l’importanza della tutela del mare, in particolare della flora e della fauna marina, e delle meccaniche della piramide alimentare marina, al fine di preservare il mare come risorsa fondamentale per l’uomo, laddove i due polmoni della terra sono le foreste ed il mare, che producono, ciascuno secondo le sue dinamiche, la metà dell’ossigeno presente sulla terra, ed è il mare che assorbe circa il 90% del calore dovuto alle emissioni di gas serra e circa il 25% dell’anidride carbonica prodotta dai combustibili fossili (Scienze – Missione Tara 2009/2013), per cui la difesa del mare è la chiave di volta per risolvere la questione ambientale e salvare il pianeta, generando un “effetto a cascata” virtuoso per l’intera umanità. 

Le stime scientifiche e socio-economiche contenute nel sesto rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) pubblicato il 9 agosto 2021 sono state di fatto alterate dagli eventi estremi globali avvenuti durante la pubblicazione dello studio, eventi che hanno aggravato la situazione, che resta chiara: è necessaria un’azione drastica a livello globale poiché, come afferma il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, “è un codice rosso per l’umanità”. Ad oggi. 30 agosto 2022, la situazione è drammatica.

Questo è il momento di alzare lo sguardo dalla “realtà virtuale” dei social ed aprire gli occhi per guardare in faccia alla “realtà reale” dei fatti: l’egoismo e l’indifferenza verso la natura ci ha portati ad uno stile di vita insostenibile, per cui è necessario un cambiamento drastico delle nostre cattive abitudini per salvare il pianeta, unito ad un’azione di aiuto nei confronti di chi difende da sempre l’ambiente e con esso i diritti umani, poiché difendere l’ambiente è interconnesso con la difesa dei diritti umani, come ben espresso in documentari come “L’impero dell’oro rosso”, sulle complesse dinamiche del mercato globale del pomodoro.

È tempo di attivarsi, ciascuno secondo le proprie conoscenze, competenze e capacità, uscendo dal proprio egoismo e dalla propria indifferenza, per agire, uniti, nel concretizzare tale cambiamento in meglio, spingendo i governi ad un’azione drastica a tutela del diritto universale ad un ambiente sano. Basta poco per rendere il mondo un posto migliore per tutti, iniziando a riprenderci cura dei beni comuni, modificando il nostro comportamento quotidiano in modo altruistico, ma tale cambiamento può avvenire solo se riusciamo a cambiare il nostro cuore, poiché ci si prende cura di qualcosa solo se la si ha a cuore.

Iniziare a pensare in modo altruistico è quel motore che ti spinge a prenderti cura del pianeta e quindi anche del prossimo, attraverso gesti semplici, come un click sul mouse, aiutando gli enti che si occupano della tutela dell’ambiente e dei diritti umani. Già nel nostro comportamento quotidiano possiamo cambiare le nostre cattive abitudini facendo la differenza: potremmo ridurre la plastica munendoci di una busta di tela per la spesa e di una borraccia, chiedendo ai comuni fontane pubbliche e acqua a prezzo calmierato in vendita, alla spina, presso i bar, così da non danneggiare il commercio e, nel contempo, rispettare l’ambiente, e traendone tutti un vantaggio, per noi stessi, per il prossimo, e per l’ambiente che lasceremo alle future generazioni.

Una rivoluzione culturale fondata sull’altruismo, concreto, attivo, farà finalmente concretizzare la speranza dei bambini che, durante la prima ondata di pandemia, hanno disegnato un arcobaleno che copriva, come a difendere, la loro speranza: “andrà tutto bene”. Siamo noi, anziani, adulti e ragazzi quell’arcobaleno che ha il dovere morale di difendere il pianeta e la speranza dei più piccoli, e Napoli può diventare uno dei centri di questo cambiamento, poiché: “Se c’è una città che ci fa ancora credere in Dio, nella libertà e nella dolcezza del vivere umano, è Napoli. Napoli, con le sue miserie, con i suoi dolori, con le sue pazzie, le sue risorse, le sue intuizioni, i suoi canti, la sua celeste allegria” (Anna Maria Ortese – Il mare non bagna Napoli).

Invito i lettori a prendersi qualche minuto per leggere  la “Lettera aperta a voi adulti, giovani di ieri” risalente al 31 agosto 2021, scritta dai giovani di Fridays for future Italia, che invitava tutti ad essere uniti nella lotta per il clima, invitando ad un impegno concreto al fine di sensibilizzare il leader mondiali, in particolare i politici del nord del mondo, sul tema che lega il cambiamento climatico alle disuguaglianze e alla tutela dei  diritti umani per generare una giustizia sociale globale.

Uniti dall’amore per la giustizia, che ci copre come un arcobaleno, ce la possiamo fare, passando dalle parole ai fatti. Allora sono sicuro che “andrà tutto bene”.

30.08.2022

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