Il Movimento “Noi famiglie in cammino” e la nascita della “Casa della ricompensa” per padre separati

È dall’impegno del movimento “Noi famiglie in cammino” che nasce la “Casa della ricompensa”, una casa che  offre ospitalità a padri separate ed in emergenza abitativa ed ha sede nel quartiere di Fuorigrotta della nostra città.

Il detto movimento è costituito da un gruppo di giovani coppie napoletane che si impegnano per le realtà familiari convinte, come sono, che la famiglia sia il pilastro della nostra società.

“Siamo convinti” dicono i giovani del movimento “che una famiglia nella quale si verifichi una separazione non smetta di essere tale e lì, dove ci sono dei figli, nessuno potrà mai cancellare il fatto che i due rimarranno per sempre il padre e la madre di quei bambini. Urge quindi la necessità di aiutare chi vive il maggiore e più evidente disagio, come i papà che troppo spesso purtroppo finiscono a vivere per strada. Il nostro obiettivo è sostenere gli uomini che devono lasciare casa e vivono, per questo, un vero e proprio terremoto psicologico, perché questo vuol dire aiutare in realtà tutta la famiglia”.

Sono altissime le percentuali, ormai, degli uomini separati che incorrono nella imminente necessità di di avere una dimora; la trafila è ormai codificata, si va dall’essere ospiti di un amico per poi finire da un familiare e se non si può più restare lì, cosa che per orgoglio avviene quasi sempre,  si finisce per dormire in auto e poi quasi sempre in strada.

Secondo un rapporto della Caritas sulla povertà in Italia, i poveri sono aumentati negli ultimi 10 anni del 182% e, degli uomini che lasciano il tetto coniugale, oltre il 46% finisce per vivere in una situazione di povertà estrema. Molto di frequente la necessità di pagare un nuovo alloggio e nuove bollette, oltre agli alimenti da versare per il sostentamento dei figli e della famiglia, li porta a dividersi fra più lavori con una conseguente situazione di stress che spesso porta in uno stato di Burnout.

A volte, per giunta, lo shock della perdita della famiglia crea un disagio talmente grave che il lavoro lo si perde e, in tali circostanze, oltre il 66% dei padri separati  non riesce più a provvedere nemmeno alle spese per i beni di prima necessità, trovandosi a vivere nella condizione di senza fissa dimora.

Continuano i giovani di “Noi Famiglie in cammino”: “Vogliamo fare la differenza nella vita di quei papà e di quelle famiglie, vogliamo dare loro il sostegno psicologico per evitare  depressione, povertà, abbrutimento e sconforto e, soprattutto, vogliamo essere di impedimento all’estrema ratio del suicidio dando loro la certezza di una casa nel cui calore vivere per ricostruire la propria serenità.  Vogliamo dare loro un posto dove poter incontrare i propri bambini e dove poter giocare con loro salvaguardando il rapporto padre-figlio, indispensabile per una crescita serena. Vogliamo, anche, essere la restituzione della dignità a questi uomini che troppo spesso corrono il rischio di perderla così come vogliamo, infine, essere un’opportunità di reinserimento nel mondo del lavoro lì dove il lavoro non c’è più.

I nostri sono progetti di “accoglienza a termine” durano dai 6 ai 9 mesi e prevedono un sostegno psicologico, oltre che pratico, nonché un inserimento in una rete per ricominciare a lavorare in caso di tale necessità.

Dobbiamo ringraziare, per loro preziosissima collaborazione, anche le Associazioni “Aiutaci a vivere” e “La locomotiva” che ci sostengono con aiuti professionali, nonché i volontari che rendono possibile tutto questo.

Per fare richiesta di accoglienza è possibile telefonare al seguente numero: 3481291507.

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