La migrazione degli uccelli è tra i più straordinari spettacoli che la natura ci offre in questa stagione. Si tratta di un difficile e straordinario viaggio che compiono annualmente le specie che si spostano dalle aree di nidificazione verso le zone di “svernamento”, termine con cui si indica lo spostamento in inverno verso i paesi più caldi. Attualmente, nei nostri cieli, possiamo sentirne il richiamo e vedere alcuni degli uccelli di ritorno dall’Africa; molti tra questi si stanzieranno qui per nidificare; altri si dirigeranno verso zone più settentrionali. La migrazione è un adattamento a determinate condizioni dell’ambiente, necessarie per la sopravvivenza.

Ciò che ha sempre affascinato l’uomo è capire come facciano gli uccelli a seguire rotte precise. Dalle ricerche effettuate è provato che la direzione di migrazione da percorrere è geneticamente trasmessa da una generazione all’altra e, per seguirla, gli uccelli utilizzano, come meccanismi di orientamento, il Sole, le stelle e il magnetismo terreste. Ma come fanno a volare per tutto questo tempo? Prima di intraprendere il lungo viaggio, gli uccelli attraversano una fase di iperfagia, mangiando quindi molti insetti, frutta e bacche, che porta a un accumulo di depositi di grasso e un aumento del volume dei muscoli pettorali.

L’Italia, che fa da ponte tra l’Europa e l’Africa, è molto importante per la migrazione; gli uccelli infatti lungo il tragitto devono superare due importanti barriere ecologiche: il deserto del Sahara e l’ampio Mediterraneo. La sosta sulle nostre coste e sulle nostre isole è necessaria alla sopravvivenza, poiché consente agli uccelli migranti di trovare un rifugio e un luogo di riposo dopo aver volato per diversi chilometri. Partenope accoglie verzellini, gruccioni, sterpazzole, capinere, tortore dal collare, cicogne, torcicolli, luì verde, rondini e rondoni. Impariamo a conoscerli, accoglierli e ad amarli.

21.03.2022

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