Il benessere psicologico e le discipline artistiche: i benefici della danza classica

Intervista a Eugenia Avena, docente della scuola Harmony del Maestro Arnaldo Angelini.

Il benessere psicologico e le discipline artistiche: i benefici della danza classica. Intervista a Eugenia Avena, docente della scuola Harmony del Maestro Arnaldo Angelini.

“Mens sana in corpore sano”, dicevano i latini: un’affermazione da molti conosciuta, vista la numerosa letteratura clinica che ritroviamo in medicina psicosomatica sull’argomento. Ci sembra, a tal proposito, di particolare interesse il rapporto tra il benessere psicologico e le discipline artistiche. Tra queste, senza dubbio, ricopre un posto d’eccellenza la danza classica. Non uno sport come molti altri, non un passatempo, ma una passione che si coltiva da bambini e che si porta avanti con ferrea volontà e notevole spirito di sacrificio: insomma, non per tutti. Ne parliamo con Eugenia Avena, da molti anni maestra presso la scuola “Harmony” del maestro Angelini, una pietra miliare nella storia della danza napoletana. 

Quali sono, secondo lei, i benefici che apporta la danza classica al benessere psicologico? 

La danza classica porta benefici psicologici, e non solo, a ragazzi di qualunque età perché mette in contatto mente e corpo. Oggigiorno, sempre più frequente, è il distacco tra questi due e la danza, attraverso lo sviluppo delle endorfine, riesce a donare un senso di benessere. La passione per questa disciplina è capace di creare nuove emozioni sane, aspetto da non sottovalutare tra i giovani. 

Può raccontare qualche caso in cui la danza ha aiutato i suoi allievi a superare problemi di carattere psicologico?

La danza, come tutte le discipline, crea nell’allievo l’obiettivo di migliorarsi e di ricavare il meglio da se stesso, un traguardo che può essere raggiunto a seconda delle proprie possibilità. Le modalità di reazione alle difficoltà dipendono molto dalla personalità della futura ballerina o del futuro ballerino. Ricordo il caso di una prima ballerina colpita da una forte depressione, in cui la danza l’ha aiutata, più dei farmaci, a superare tale patologia. Ad oggi, la ragazza si è realizzata completamente nella propria vita professionale. 

Che ruolo svolge il maestro di danza nella vita degli allievi? 

Nella vita di ogni ballerino il maestro ha un ruolo fondamentale: oltre ad essere un modello di riferimento è anche un pedagogista che ha il dovere di conoscere, anche se per sommi capi, la psicologia e la pedagogia dell’età educativa. Il ruolo del maestro è, altresì, importante perché deve indirizzare i ragazzi ad instaurare una sana competizione tra loro. 

Qual è l’approccio didattico della Harmony?


Il maestro Arnaldo Angelini ha fatto della danza una missione portando avanti un discorso proteso alla tutela del patrimonio didattico-pedagogico della danza stessa. Inoltre, in un’ottica di attenzione per la crescita ossea ed articolare degli arti inferiori e della colonna vertebrale, lavora in stretta collaborazione con un ortopedico ai fini di impedire danni alla salute dei propri allievi. Questo è il tipo di approccio che caratterizza la nostra scuola: massima importanza al benessere psicofisico dell’allievo/a, secondo un preciso indirizzo didattico. Vorrei inoltre ricordare che il figlio del maestro Angelini, Marcello, vive negli USA, e più precisamente a Tulsa, dove dirige una delle più importanti compagnie del mondo. Lì ha creato con fondi privati un centro dell’educazione dove svolge questo corso per le persone affette da parkinsonismo.

Degna di nota l’iniziativa della scuola Harmony che, come  raccontatoci dalla maestra di danza classica Eugenia Avena, rappresenta, senza dubbio, un luogo volto a promuovere la disciplina artistica per antonomasia, in un perfetto connubio con il benessere fisico e psicologico dei propri allievi. Complimenti!

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