Al Napoli Teatro Festival Italia Y-Saidnaya di Ramzi Choukair

Napoli, città di cultura globale

È andato in scena, il 22 ed il 23 settembre, presso il teatro Bellini, lo spettacolo Y-Saidnaya di Ramzi Choukair: una rappresentazione in arabo, con sovratitoli in italiano, incentrata sulla dura vita dei dissidenti politici siriani.

È la storia di Riyad Avlar, uno studente turco arrestato nel 1996, all’età di diciannove anni, dai servizi segreti siriani per aver scritto alcuni articoli su Tadmur: un giovane rinchiuso per ben 21 anni nella prigione di Saidnaya, una delle più infernali prigioni siriane conosciuta come il peggiore carcere del mondo, sottomesso ad ogni sorta di maltrattamento, tortura, privazione, accanimento.

Una storia da raccontare e far conoscere quella di Riyad, oggi co-fondatore e coordinatore dell’Associazione dei detenuti e dei dispersi nella prigione di Saydnaya, che vede come fine ultimo l’urgenza di svelare le barbarie di un regime che ha visto la morte di oltre tredicimila siriani, puntiti tutti con estrema crudeltà. Oggi, la nostra città si fa portavoce di tale necessità e questo ci fa onore.

La presentazione dello spettacolo, coprodotto anche dalla Fondazione Campania dei Festival e dal Napoli Teatro Festival Italia, conferma infatti il forte fermento culturale della nostra città che non cade nell’indifferenza ma, attraverso l’arte, racconta storie che spingono gli spettatori a riflettere sulla tematica dei diritti umani.

Napoli, città aperta ad influssi culturali ormai di portata globale, sempre più meta ambita di set cinematografici come il film di Paolo Sorrentino “È  stata la mano di Dio”, ambientazione di romanzi best seller come “L’amica geniale”, rappresenta un vero e proprio polo di attrazione artistico – intellettuale, oltre che luogo di richiamo ove affrontare tematiche particolarmente profonde, dolorose ed al contempo delicate. Ci si può chiedere cosa spinga così tanti intellettuali, non solo locali, ma provenienti da tutto il mondo, a scegliere proprio la nostra città per ambientare o presentare i propri lavori artistici.

La risposta è semplice: la nostra città non solo ha ereditato un immenso patrimonio di arte e cultura, ma continua ad essere una città che sa accogliere e promuovere quanto di artisticamente e storicamente importante c’è da sapere.

Le ceneri del Vesuvio hanno reso Napoli un terreno fertile per piantare attività culturali di portata globale.

26 Settembre 2020

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *