Intervista alla poetessa Rosaria De Fazio, vincitrice del Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa Talenti Vesuviani con la sua ultima poesia Aneme ‘e ‘ncoppa e Quartiere

Ho il piacere di incontrare la poetessa e scrittrice Rosaria De Fazio, vincitrice del Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa Talenti Vesuviani con la poesia Aneme ‘e ‘ncoppa e Quartiere.   

Rosaria come è nata questa poesia? Cosa ha ispirato la sua lirica?

Nello svegliarmi nella mattina del 31 marzo 2020, nel periodo più buio del primo lockdown, mi sono affacciata al balcone di casa, che dà sulla strada. Non un rumore, né frastuono di automobili. Nessuno in giro. Sono stata catturata da quel silenzio irreale, ed improvvisamente, ho avvertito tutta la tristezza, la tremenda chiusura, l’estrema incertezza del mondo che in quel momento mi appariva così ferito, desolato. Il mio sguardo, come a trovar rifugio, si è posato sugli alberi lì di fronte casa che sembravano osservarmi. In lontananza, lì davanti, il mare che bagna la mia Napoli, splendido nei suoi colori. La mia anima, a quello spettacolo, sentendosi leggera, si è abbandonata. Una moltitudine di pensieri mi hanno portato l’immagine delle tante persone devono condividere spazi angusti insieme, spazi senza sole, dove l’aria non passa. Ho pensato alla mia vita e mi sono sentita fortunata. Dalla mia casa, nonostante tutto, si vede il mare…

In quel momento, un pensiero: Aneme ‘e ‘ncoppa ‘e Quartiere. Una frase chiara e forte ha preso voce. Ho sentito di appartenere anch’io a quei vicoli stretti e scuri, case, palazze ca nun fernescene maje. Mi sono vista lì, come in un sogno, passeggiarvi; ho respirato davvero l’anima di quel luogo, un’anima troppe volte ferita ma che, nonostante tutto, ha sempre avuto la forza di abbracciare sé stessa, rinnovata nel coraggio.

Da quel che racconta sembra come se avesse sentito dentro di sé la voce dei quartieri. È vero?

Sì, ho sentito quella voce. La voce di chi, proprio nelle difficoltà, vuol ergersi a buon esempio per il resto del mondo, tirando fuori una forza che sa curare, trovare rimedi e capire l’importanza della vera essenza delle cose.

Qual è il messaggio che vuole divulgare?

La vera vita la si trova in un sorriso, in una canzone, nella felicità d’incontrarsi, nell’appartenenza, nello stringere una mano, aiutandosi quotidianamente, senza discriminazioni, tutti insieme uniti.

La nostra Napoli, nella sua antica saggezza, ce lo insegna: con la sua bellezza e la sua storia, troppo spesso dolorosa, continua a parlare a tutto il mondo di amore e fratellanza, conservando la sua unica e preziosa identità. E il mondo, che a volte sembra troppo distante, osserva, vuol capire, vuol sentire quella voce che inneggia al coraggio…la voce dei Quartieri.

Ringrazio la poetessa Rosaria De Fazio per il contributo artistico che inorgoglisce la nostra città e mi complimento con lei per il premio ottenuto. Ecco la sua poesia:

Aneme ‘e ‘ncoppa ‘e Quartiere

Aneme ‘e ‘ncoppa ‘e Quartiere
ca se danno ‘a mano…    

Vicule ‘e Napule stritte e scure,                                                                                                              case, palazze ca nun fernescene maje,                                                                                                        addò sbatte sulo ‘o core                                                                                                                                  e ‘o sole resta fore…

Aneme ‘e ‘ncoppa ‘e Quartiere
ca so’scritte ‘nfaccia ‘e mmura                                                                                                        Vicule stritte, luonghe e scure,
addò se perdene ‘e pparole,
addò se ferma a vvote ‘o viento,
scura ambress’ e resta vierno…

Aneme ‘e ‘ncoppa ‘e Quartiere
ca se chiamman’ pe’ nnomm’ Vicule ‘e Napule stritte’e scure
addò se sann’ tutte quante,
scorre ‘a vita chianu chianu
addò se canta ‘o juorno nuovo…

Addò se scetan’‘e creature,
chiammann’ ‘a mamma,
ca affacciata a ‘nu barcone
stenne lenzola janche…

Vicule ‘e Napule stritte e scure,
‘ncoppa a ‘sti Quartiere
e ccase de’ surdate,
mmano a Rrè Nasone
e a Franceschiello,
quanta vite so’passate

Aneme de’Quartiere
ca parlate a tutto ‘o munno,                                                                                                           vulesse cantà pur’je
comm’facite vuje,
‘sta cantata antica,
chiurenno ll’uocchie                                                                          o guardanno ‘o cielo, ‘o mare e ‘o sole        

“Napule si’‘a terra mia,
‘o fuoco dint’‘e vvene,                                                   
te porto dint’‘o core,                                             
te voglio bene assaje,                                                                                                                                                         je nun te lassarragge maje”    

15.05.2021                                   

                                                                                                                 

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