Il vento soffia forte in brughiera

la neve copre del viandante il mantello

non ha scarpe e nemmeno il cappello.

Eppure attraversa monti e valli

sotto la coltre trova i cristalli:

sono i “balocchi” della mente,

che s’involano come i pappi al sole nascente.

Scopre la porta misteriosa

e l’apre piano, con man silenziosa,

oltre la soglia si gioca la partita,

sfiorando le idee in punta di dita.

Rimane a guardare la storia infinita

fra danze e canti nell’armonia stabilita 

tra tavola e mensa ancora imbandita.

Sorpreso ed ansioso resta a fissare

una luce soffusa, talora brillante,

mentre il suo animo diventa oscillante.

Raccoglie i frantumi del pensiero vagante 

per ricomporli nella sfera importante.

Torna indietro a cercar la brughiera;

il vento respinge quel passo azzardato  

allora comprende il percorso deviato  

e riprende la mappa che aveva lasciato :

vuol cancellare i “balocchi” della mente, 

ma sono svaniti nel suo viaggio vincente.

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