Mente e cuore: la strada per il successo!

“La più grande debolezza è il sacro terrore di sembrare deboli” J.B. Bossuet

Nel precedente numero ho abbiamo affrontato il tema della Intelligenza Emotiva e quanto questa sia importante per la nostra crescita interiore.

L’Intelligenza Emotiva, come già detto, è la capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri. Riconoscere, identificare un’emozione ci permette di gestirle e orientarle al raggiungimento dei nostri obiettivi e benessere. Si tratta di una qualità preziosissima, addirittura più importante rispetto a possedere un alto quoziente intellettivo. Inserita tra le prime dieci competenze richieste entro il 2020 dal World Economic Forum e incoraggiata dagli imprenditori, l’intelligenza emotiva riveste sempre più importanza anche mondo del lavoro

È stato, infatti, scoperto da un gruppo di scienziati che quando riusciamo ad identificare e dare un nome alle nostre emozioni negative, siamo in grado di percepirle con meno intensità, mentre se identifichiamo un’emozione positiva riusciamo a potenziarla. Dall’altro lato, si è dimostrato che bassi livelli di Intelligenza Emotiva accentuano comportamenti devianti e autodistruttivi.

Quanto sarebbe utile, quindi, imparare ad allenare questo talento? Quanto sarebbe proficuo per i nostri ragazzi apprenderlo già a scuola?

È dimostrato che, rispetto al successo scolastico, l’Intelligenza Emotiva modera il rapporto tra la capacità cognitiva e la prestazione scolastica. Gli studenti che sono capaci di gestire in maniera efficace e riconoscere le proprie emozioni ottengono migliori risultati a scuola.

Renven Bar-On, psicologo israelian e ricercatore dell’Intelligenza Emotiva, si è soffermato proprio sull’importanza di introdurre nella scuola strumenti per potenziare tale capacità, ideando, a tal proposito, l’Emotional Quotient Inventory, uno strumento self-report che presenta cinque diverse dimensioni dell’Intelligenza Emotiva da lui individuate:

  • Intrapersonale: consapevolezza di sé, realizzazione di sé, autoconsapevolezza emotiva, indipendenza;
  • Interpersonale: empatia, relazioni interpersonali, responsabilità sociale;
  • Gestione dello stress: tolleranza allo stress e gestione degli impulsi;
  • Adattabilità: flessibilità e capacità di problem solving;
  • Umore generale: ottimismo e felicità.

Creare dentro e fuori di noi un ambiente emotivamente accogliente ci rende più felici, ci allontana dai malanni, ci fa vivere più a lungo e in sintonia.

Cosa aspettiamo?

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *