Il libro come protagonista a Napoli: la cultura come antidoto alla crisi sociale ed economica

Stando al rapporto sull’Editoria dell’AIE (associazione italiana editori), riferito al 2018 e ai primi mesi del 2019, in Italia, rispetto ad altri mercati europei, si legge poco, ed esiste un problema diffuso di reale comprensione ed analisi dei testi con un delicato problema: il lettore crede di aver compreso il testo che non ha compreso.

I nuovi media ci hanno disabituati al linguaggio complesso, al ragionamento critico, all’analisi razionale ed emotiva dei testi, per cui tornare alla lettura del libro cartaceo diventa un prezioso strumento per contrastare quella brutta bestia che si chiama ignoranza.

In un mondo che non legge testi scientifici, la ragione si spegne soffocata dalle fake news, così quando si smette di leggere poesia i sentimenti si spengono e, come nel romanzo “La storia infinita”, il nulla avanza.

Napoli sta cercando di fermare questa avanzata che spegne la fantasia creativa come motore di rinascita umana, prima che sociale ed economica, e combatte con la gioia  di un mondo culturale che sa coinvolgere tutti in una prospettiva che unisce le persone intorno al libro, oggetto antico e complesso, che ha da sempre accompagnato l’umanità nel suo cammino.

Il successo della fiera del libro NapoliCittaLibro che ha scelto come tema Passaggi, svoltasi a luglio presso il Palazzo Reale di Napoli, costituisce un importante e concreto segno di speranza per il futuro della città, un evento che ha unito alla bellezza dei cortili di Palazzo Reale, eventi teatrali e musicali, coinvolgendo ed appassionando il pubblico attraverso dibattiti con personaggi del mondo della cultura scientifica ed umanistica. In un contesto come quello della fiera, Napoli va controcorrente ed il libro cartaceo diventa il fulcro di una visione per cui la cultura del libro è fatta di curiosità che non conosce noia, di dibattiti costruttivi per conoscere diversi punti di vista, di una socialità allegra e divertente che si incontra sfogliando un libro, presso uno stand, ascoltando musica, per conoscere non solo nuovi e vecchi autori, ma per condividere, nel senso reale della parola, esperienze di vita. Il settore dell’editoria è prezioso non solo per le sue capacità di produrre beni e posti di lavoro, ma per la sua capacità di cambiare in meglio la vita delle persone.

A Napoli, inoltre, il libro rappresenta una vera e propria cura e all’ Istituto Nazionale Tumori Pascale nasce il progetto Il libro sospeso, per aiutare i malati fisici e mentali “a mantenere un contatto con il mondo, allontanando dal pensiero fisso del dolore o dalla preoccupazione per la propria situazione”. Questa splendida iniziativa sottolinea come il libro sia una vera e propria cura per l’essere umano, non solo quando si trova in stato di malattia, ma sempre, perché i libri fanno bene alla mente, al cuore e allo spirito e Napoli è consapevole del potere benefico dei buoni libri.

Non è tutto. Napoli investe in poesia ed ecco che arriva un premio Nobel per la letteratura 2020 a Louise Glück ed ora sta per nascere a Napoli Nord il progetto di un polo industriale del libro, che unisce alle potenzialità culturali del libro le potenzialità imprenditoriali del territorio, mentre la fiera del libro Ricomincio dai libri animerà la Galleria Principe di Napoli e Piazza Dante il 25 e 26 settembre 2021 con un ricco programma di eventi alla luce del tema “Adesso”, come momento di riflessione e di confronto per capire che cosa vogliamo per il nostro futuro.

Una città, dunque, impegnata a 360° nella promozione della cultura, come contrasto alla crisi sociale, culturale ed economica, per un futuro migliore. Come affermava Luis Sepúlveda: “Non serve a niente una porta chiusa. La tristezza non può uscire e l’allegria non può entrare. Solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo a essere migliori e, se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo”.

22.09.2021

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