Pace sociale 6/11: rifondare la società sull’altruismo empatico e costruttivo come amore

In tale forma mentis in cui la libertà non ha limiti, è possibile fare tutto, ma tale azione, per essere completamente libera, richiede un cuore apatico, cioè che non sia in grado di fermare un’azione completamente libera quando essa è, ad esempio, contraria al senso di umanità, cioè lesiva della dignità umana. Per far cessare le guerre, costruire la pace e difenderla, è fondamentale comprendere come lo spirito di prevaricazione  si muove nella storia, come muti di aspetto pur restando lo stesso, nei suoi elementi di forma mentis egoistica, con il suo senso di superiorità per cui esistono uomini superiori ed inferiori, al fine di legittimare l’odio e l’indifferenza e legittimare la prevaricazione del prossimo in un’ottica intrinsecamente bellicosa poiché fondata sul principio dello scontro come necessario presupposto dei rapporti umani per cui “l’uomo è lupo all’uomo”.

Al contrario lo spirito di fraternità illumina la forma mentis come mentalità in un modo molto semplice e chiaro, considerando tutti gli uomini come unici ed irripetibili, ed impegnati ad affrontare la vita in una condizione di uguaglianza nella quale, dinanzi alle sfide della vita, scelgono se limitare o meno la propria libertà, adempiendo con senso di responsabilità ai loro doveri al fine di curare il proprio interesse nella cura del prossimo. Per questo lo spirito di fraternità è giuridico, nel senso che limita la propria libertà sulla base di leggi giuste, ed è uno spirito sociale, poiché le regole giuste danno luogo ad una società in cui il comportamento del singolo e della comunità è portato al rispetto di regole che garantiscono la felicità di tutti. Non esistono pertanto uomini superiori ed inferiori, ma solo uomini che hanno a che fare con le sfide della vita, con una forte empatia nei confronti del prossimo e delle sue sfide per il futuro, fatto che genera un legame esistenziale che porta alla conclusione che se siamo tutti sulla stessa barca la cosa più conveniente, oltre che giusta ed umana, è aiutarsi a vicenda, e quindi il principio sul quale si basano i rapporti umani non può essere lo scontro, che porterebbe solo ad una guerra sulla stessa barca, con la logica conseguenza che avremmo una barca piena di persone infelici perché in conflitto, barca destinata ad affondare. Il necessario presupposto dei rapporti umani diventa quindi l’incontro, che per essere produttivo di effetti buoni, deve basarsi sul rispetto, sul dialogo, sulla tolleranza, sulla comprensione, incontro che porta al massimo risultato quando le persone si considerano come fratelli per cui “l’uomo è fratello all’uomo”, e quando ci si considera ciascuno come un fratello del prossimo. Allora viene meno la distinzione concettuale fra amico e nemico, poiché sostituendosi il dialogo al conflitto nella risoluzione dei problemi della vita, siamo tutti amici. La forma mentis che sceglie la  fraternità è non solo quella che consente all’individuo di raggiungere la pace interiore, ma anche quella che consente alle persone di creare gruppi sociali che risolvono i propri problemi attraverso il dialogo sincero e costruttivo al fine di comporre gli interessi in gioco. A tal fine il linguaggio, in tutte le sue forme, ha una importanza fondamentale, cosa ben conosciuta nel mondo greco dove il termine Logos indicava non solo il pensiero, ma anche la parola e l’argomentazione. La comunicazione quindi diventa elemento fondamentale del dialogo e la parola assume importanza vitale ai fini della pace.

1/2/2023

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