Lo spazio in cui si esaltano la letizia, la tenerezza, la gioia e l’entusiasmo è quello in cui la civiltà di un popolo trova le sue più radicate convinzioni. E’ là che si verifica il senso più alto della Resistenza, che non procede da un’onda emotiva, subito destinata ad esaurirsi appena dopo che l’intensità, manifestata in un coinvolgimento immediato, si dilegua  nell’eco flebile,  che si spegne  dopo il boato iniziale.

Noemi, se veramente nel nome è racchiuso un presagio, è stata e continua ad essere protagonista di una città che merita il buongiorno per ogni nuova alba che spunta. Ha risvegliato, infatti,  la più antica tradizione, quella che distingue la città di Napoli, quando non è solo il cuore che parla, ma anche la ragione esige di sostenere, in nome dell’innocenza e dei valori tutti, i diritti che  tutelano la vita, a partire dagli anni in cui la felicità si identifica con la meraviglia della primavera al suo principio.

Il totale coinvolgimento delle coscienze dei sobborghi cittadini, dei quartieri tutti, e la compartecipazione estesa addirittura alla Regione, ha preteso il miracolo con la devozione  della fede sincera, che consente l’accesso alla speranza e con il sostegno corale alla scienza, cha ha intensificato l’impegno per restituire alla luce del sole i giorni di una bambina. Noemi ha potuto, così, ritrovare la gioia, l’entusiasmo, la dolcezza insite nel significato del suo nome, insieme con la letizia di tutta la città. Quelli che non potendo essere accanto al lettino della sua pena, hanno arricchito gli spazi esterni dell’Ospedale Pediatrico Santobono di una messe di quei piccoli doni che da sempre fanno la gioia dei fanciulli.

Napoli ha vinto, ritrovando quell’atavica resistenza che la connota e rivela la potenza dell’amore quando esprime l’eroismo che appartiene all’umanità consapevole, specie se la sacralità della vita vola ben oltre i distintivi colori della pelle.

Il buongiorno che la cittadinanza rivolge a Napoli ne accoglie un altro, che deriva dall’orgoglio di un’appartenenza mai mortificata dalle occasioni deludenti.

La famiglia di Noemi ha raccolto le testimonianze di una partecipazione d’alto sentire, impegnato alla tutela dell’infanzia. La bambina ritroverà in quei giocattoli, in quelle letterine anonime o firmate da sconosciuti, dei punti fermi che mai le consentiranno di dubitare dell’amore di quanti  hanno invocato e ottenuto per lei lunghi giorni felici.

Avrà la certezza di cosa significhi il Prossimo e, soprattutto, avrà consapevolezza della individualità che non rinuncia al bene della collettività e non si massifica nella omologazione di gesti esteriori.

Ornella Romano

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