Un gioioso evento per uno speciale dono di Natale

Per Natale l’ALTS ha regalato un bene prezioso: la prevenzione.

Domenica 28 novembre, presso l’Hotel Mediterraneo Renaissance Naples, si è tenuta una vendita di beneficenza, a favore del progetto Camper Donna, che ha visto l’esposizione di bijoux, borse ed originali decorazioni natalizie. La pandemia non ha fermato il tenace lavoro dell’Associazione per la lotta ai tumori del seno, fondata a Napoli nel 1986, con una specifica funzione socio-sanitaria nel campo della prevenzione e della cura riguardo al tema di forte impatto emotivo.

Con coerenza granitica ed in nome di una convinta uguaglianza sanitaria, così denominata dal dott. Giuseppe D’Aiuto nel suo libro La rete della politica prima, si riaffermano, in maniera sempre più esaustiva, i diritti del mondo femminile, con particolare riferimento a tutte le donne di ogni condizione sociale, specie quelle delle fasce più deboli, versanti in particolari difficoltà e appartenenti a territori deprivati come, per esempio, il Parco Verde di Caivano.

Combattere ogni tipo di esclusione, accogliere, aiutare e sensibilizzare chi ha bisogno è, senza dubbio,  fonte di grande felicità ed è ciò da oltre trent’anni persegue l’Associazione ALTS:  nell’affiancare il lavoro svolto dalle Istituzioni, Associazioni affini ed Enti Nazionali, con intenti e scopi similari, diffonde la cultura innovativa dei valori della volontà, della solidarietà, della giustizia e della qualità della vita. Alle donne, insegna la consapevolezza sul proprio seno, con la realizzazione di brochure, opuscoli, volantini, descrizione delle tecniche dell’autopalpazione, visite ed ecografie.

Il progetto è rafforzato dal lavoro di campagne di prevenzione ed educazione sanitaria a bordo del Camper Donna, un’unità mobile che va verso le donne con uno staff di medici specialisti che, con delicata competenza, passione e sensibilità, mettono la loro professionalità al servizio del puntuale ed incisivo progetto.

Perché vi parlo dell’ALTS.

Ho avuto il primo approccio con l’ALTS nel 2005 presso l’Istituto Pasquale Villari in cui ero in servizio in qualità di insegnante. Venivano organizzate nelle scuole delle lezioni sulla prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del seno. Fuori l’Istituto stazionava il camper, su cui si alternavano valenti senologi e solerti volontarie, che compilavano schede e fornivano materiale esplicativo (2)

Fino ad allora avevo fatto una prevenzione formale ed approssimativa, non avevo alcuna idea della senologia oncologica, né dell’anticipazione diagnostica.

Una giovane dottoressa mi riscontrò la malattia e la compromissione dei linfonodi.

Poi l’intervento ed un lungo iter di cura.

Negli anni a seguire ho avuto il modo e la fortuna di approfondire il messaggio etico dell’ALTS ed ho capito che la prevenzione è vita. La nostra ricchezza è la salute, dobbiamo tutelarla!

Dall’Associazione ho ricevuto tanti doni: aiuto, sostegno, umano e psicologico, nell’esorcizzare l’ansia, la fragilità e il disagio provocato dalla malattia. Sono stata orientata, con estrema precisione, anche nel percorso terapeutico e stimolata a uscire dall’isolamento attraverso l’empatia e la condivisione dei vissuti per riscoprire la bellezza del sorriso.  

Ho imparato molto, sono stata protetta, valorizzata come persona, ho abbandonato il ruolo passivo di chi subisce la malattia e mi sono lanciata a capofitto in quello attivo di chi combatte lo sconforto, racconta il suo percorso, condivide il coraggio, trasmette con dignità l’energia positiva della sua esperienza.

È stata un’opportunità di speranza che ha annullato il muro del silenzio e la solitudine sconfortante. È diventata una scelta che mi ha cambiato la vita nella possibilità d’immaginare il futuro; è diventata impellente necessità di impegnarmi in prima persona.

Ho collaborato al progetto Il cerchio dell’ascolto, volto a sostenere la figura del caregiver, a creare un gruppo di supporto psicologico per le famiglie di donne con il cancro.

Quando la compagnia quotidiana sembrava essere solo la sofferenza, in me è stata sollecitata la resilienza, cioè la trasformazione di un dramma esistenziale in un’esperienza di crescita.

Equilibrare stati d’animo contrastanti, puntare sugli aspetti positivi, sollecitando la creatività delle pazienti, è stato il precipuo compito delle psicologhe.

Altri, straordinari, generosi progetti sono stati il Mosaico delle emozioni con laboratori di bigiotteria, Yoga terapia, scrittura creativa, danza terapia, teatro terapia e Creando mi curo, occasioni di benessere e serenità.

L’esperienza nell’ALTS significa per me la consapevolezza che la vita può sempre riservare un’altra pagina e che gli strappi nel tessuto dei nostri giorni lasciano dei fili da poter riannodare, quando ci sentiamo utili agli altri.

Sì, nella tempesta si possono intravedere i dolci colori dell’arcobaleno!

La testimonianza di mille donne si offre a noi per rimuovere istanti di paura e rivendicare il diritto di sognare. – G. D’Aiuto

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