La fattività realizzativa è un punto di forza che valorizziamo, perché il fare, inteso come saper fare, diventa progetto lavorativo che ha necessità di sostegno dove la buona volontà e l’impegno risultano produttivi. Lodiamo, infatti, Giuseppe Schisano, il giovane napoletano ormai esperto barista transitato dal passato nel nostro tempo e impegnato a riproporre i caffè prodotto con la caffettiera che già fu l’orgoglio della nostra città. La caffettiera napoletana, ritrovata e artigianalmente utilizzata, ha consentito ad un giovane cresciuto nei Quartieri Spagnoli, di allestire un cargo – bike e diventare imprenditore di se stesso, fornito di tutti i permessi, Partita IVA, Registro Esercenti Commercio, libretto sanitario ecc. e proporsi barista secondo i canoni di un tempo che ha ritrovato la sua ragion d’essere.

Il giovane Schisano è grato all’Associazione “I.F. Imparare – Fare”, alla Caritas che ha fornito il prestito della speranza, all’Associazione “Volois – Volontari bancari per le iniziative nel sociale” e all’imprenditore Giuseppe Maresca, che hanno sostenuto un progetto esemplare per impegno creativo e per recupero della tradizione, per cui è tornata per le strade della città la caffettiera che già fu cara a Leopardi, Basilio Puoti De Sanctis e alle generazioni più recenti che si sono convertite alla moca express.

12.12.2021

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