Corpo, mente e respiro
In riferimento all’articolo precedente La respirazione al tempo del coronavirus, mi è stato chiesto di specificare le tecniche per una respirazione corretta. Indicare linee guida per una corretta respirazione senza una piena consapevolezza del proprio corpo equivarrebbe a dare delle nozioni teoriche senza nessuna applicazione pratica. Per riappropriarsi della propria respirazione “naturale” è indispensabile padroneggiare il proprio corpo e non portarlo a spasso come se fosse un qualcosa separato dal sé.
L’integrazione tra corpo e mente, il nostro sentire, ci guiderà ad una corretta respirazione. È chiaro che questo percorso non può essere intrapreso da soli ma occorre una guida, come il logopedista che invita il paziente a guardarsi allo specchio per osservare il proprio meccanismo respiratorio.
La guida non deve essere necessariamente un logopedista, ma può essere anche un bravo insegnante di yoga, un istruttore di ginnastica in grado di rilevare le eventuali mistificazioni.
Iniziamo a fare un’auto osservazione e porre attenzione a come ci svuotiamo e ci riempiamo d’aria, come funziona la nostra pompa respiratoria, ovvero il diaframma: poniamo una mano sui muscoli addominali (al di sotto si trova, appunto, il diaframma) un po’ sotto l’ombelico (primo chakra per le discipline orientali) ed un’altra mano appena sotto le costole. Durante l’espirazione i nostri muscoli addominali dovrebbero rientrare e la gabbia toracica contrarsi per favorire l’uscita dell’aria; una volta svuotati i nostri muscoli addominali dovrebbero espandersi per permettere l’entrata di aria, come anche la gabbia toracica.
Gli ostacoli ad una respirazione armoniosa sono anche di natura emozionale, come è ben sottolineato nel testo Le emozioni negative del Dalai Lama e Daniel Goleman. Tesi riconosciute a livello scientifico anche dal Mind and Life, Istituto Internazionale nato nel 1990 ed operante ancora oggi con progetti di ricerca, volto a coltivare l’equilibrio emotivo e mettere a confronto scienze cognitive e sensibilità buddista, coinvolgendo scienziati di fama internazionale, studiosi di fisica quantistica e neuroscienze, tra cui lo stesso Goleman, Francisco Varela e il Dalai Lama.
Gli studi dell’Istituto hanno verificato l’influenza delle emozioni sulla respirazione e, di conseguenza, su tutto l’apparato ad esso connesso, non esclusa la mente. Tale integrazione di corpo, respiro e mente dimostra come «non esiste una respirazione indipendente e autonoma dalla mente e dalle emozioni» (Chogyal Namkhai Norbu, Yantra Yoga).
06.11.2020