Maradona e il senso eroico del riscatto, ovvero l’incarnazione del mito

Maradona è per Napoli riscatto.

Ha incarnato meglio di artisti, letterati e intellettuali, l’anima della città partenopea che è, al contempo, incredibile bellezza e miseria. Era la rappresentazione di ciò che poteva essere, di quel che potrebbe ma non è, per colpa propria, per colpa degli altri, per colpa di una natura troppo umana e troppo sbilanciata che lo rende troppo blasfemo per la santità ma visceralmente iconico, un mito nel senso proprio del termine.

La sua parabola è quella dell’eroe, un ragazzo che riesce a emergere da povertà e miseria grazie a un talento genuino che è innato ma che finisce per ritorcersi contro di lui proiettandolo, poi, in un mondo che lo schiaccia con pressioni, aspettative e che gli consegna un potere smisurato condito dalla possibilità di avere tutto quel che fino a pochi anni prima era precluso. Un eroe tormentato che combatte ogni giorno contro i propri demoni, quelli che affondano le proprie radici in un’infanzia passata sui poveri campi di periferia, un eroe che lotta con il mondo che lo abbandona, contro se stesso, un eroe non perfetto che nelle sue cadute è anche pessimo e da condannare, un uomo che spesso perde e la consapevolezza della sconfitta fa più male perché c’è la coscienza dei propri errori, di quel che poteva essere, di quel che potrebbe, di quel che sarebbe stato se solo si fosse stati un po’ più forti, solo un poco, quel tanto che sarebbe potuto bastare per allontanare da sé falsi amici e cattive compagnie. Un eroe con un potenziale straordinario che è riuscito a brillare nonostante tutto ma solo in parte, un uomo che riconosceva sé stesso negli altri, i più umili, ai quali sentiva di appartenere e con i quali condivideva quella voglia profonda di riscatto e di rivalsa di cui lui, e lui solo, era diventato il simbolo e per questo era amato di un amore di vero affetto e umana compenetrazione.

Questo, l’aspetto umano, la comprensione scambievole di un’inquietudine di fondo, è quel che ha dato sostanza all’amore di un popolo per quest’uomo, un popolo che è diventato il suo popolo mentre lui diventava suo figlio, figlio di una città, e quel che mostrava in campo era solo il sigillo incredibile di questo legame.

Maradona era, è e resterà un simbolo e il suo senso continuerà a tramandarsi fintanto che Napoli resterà quella che è, con i suoi mali e quella sua bellezza che la rendono una città unica nel suo genere.

25.11.2020

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