La causa di canonizzazione di Salvo D’Acquisto: restaurata a Napoli la Stele a Piazza Carità

Corona d' alloro a Salvo d' Acquisto deposta in piazza Carità. Napoli, 23 settembre 2016.

Salvo D’Acquisto nacque a Napoli nel 1920. Frequentò scuole religiose e nel 1939 entrò nell’Arma dei Carabinieri. Il 23 settembre 1943 a Fiumicino, presso la torre di Palidoro, dinanzi ad un rastrellamento nazista di 22 civili innocenti ed inermi obbligati dai nazisti a scavarsi la propria fossa prima dell’esecuzione, decise di salvarli donando sé stesso, come riportato dal decreto di motivazione del conferimento per la medaglia d’onore: «Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste, insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pur essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile d’un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così, da solo, impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma.»

Salvo D’acquisto aveva 22 anni quando compì quel gesto non solo considerato eroico ma anche esempio autentico di carità cristiana, come affermò il 23 settembre 1983 l’allora ordinario militare Gaetano Bonicelli: «Forse, in quel momento tragico, gli sono risuonate nel cuore le parole di Cristo: “non c’è amore più grande che dare la vita per chi si ama”».

Il 4 novembre 1983 ha avuto inizio la causa di canonizzazione del vice brigadiere dei Carabinieri, procedimento ancora in corso nel quale ancora ci si interroga se dichiarare Salvo D’Acquisto martire “in base all’eroica testimonianza della carità”.

Napoli annovera Salvo D’Acquisto fra gli eroi della resistenza al nazi-fascimo, e proprio durante questo turbolento anno 2020 è stata restaurata la sua Stele nell’omonima piazza, un tempo chiamata piazza Carità, mentre le spoglie del carabiniere riposano dal 1986 nella Basilica di Santa Chiara, nella cappella laterale sinistra.

In attesa della conclusione del processo di canonizzazione, che potrebbe vedere Napoli come città atta ad aver dato i natali ad un nuovo santo, l’immagine più bella che ci resta dell’eroico carabiniere è forse quella data da San Giovanni Paolo II che, parlando della testimonianza dell’eroe disse: «Ha saputo testimoniare la fedeltà a Cristo e ai fratelli. Ecco perché può definirsi un santo che ha contribuito per costruire la civiltà dell’amore e della verità».

04.11.2020

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