Scuola e Tecnologia amiche del cuore nell’epoca del CODIV – 19

Nei Decreti di chiusura scuola volevo leggerci la speranza di una celere ripresa, ma il totale lockdown mi ha riflessa nello specchio della certezza di una chiusura prolungata che non poteva assolutamente consentirmi di ‘mollare’ mani, menti e cuori dei miei alunni.

La scuola non si ferma!!!

Come Animatrice Digitale di una scuola del territorio mi sono, subito, adoperata con la creazione di videotutorial per l’ utilizzo di piattaforme DAD, per l’acquisizione di software per creazioni multimediali audio/ video, mindmaps, learning apps, supporti per bisogni speciali.

Il coraggio l’ha fatta da padrona…tutto il team docenti ha indossato la corazza della proattività e spirito d’iniziativa smantellando limiti e credenze sulla tecnologia.

L’ostinazione e il desiderio di ricreare un ambiente di apprendimento fatto non solo di saperi disciplinari ma di mondi da condividere ha aiutato noi  insegnanti (parlo del team dell’IC presso cui lavoro) a tuffarci senza remore verso nuovi mari inesplorati, nelle più svariate aule virtuali che ci consentissero sessioni live in sincrono per spiegazioni, circle time, racconti personali, divertimento ed in chatroom in asincrono per darsi un buongiorno, scriversi un pensiero, condividere una creazione, un piatto preparato, una poesia scritta ed una musica che emoziona.

Le live, devo dire, sono state una emozionante scoperta…finalmente ci si poteva vedere, sorridere, scambiarsi una proposta e ‘battere il cinque’ sul monitor.

In questo periodo credo che Scuola e Tecnologia siano diventate amiche del cuore, perché è vero… la rete viene in soccorso a tutto e tutti !

L’emergenza COVID19 ci ha forzatamente propinato la DAD ma riflettevo sul fatto che le nuove modalità con cui trattiamo e condividiamo le informazioni grazie alla rete (banca, palestra, viaggi e addirittura per fare una spesa) oggi, più che mai, devono, a mio parere, poter essere utili anche per studiare e per incoraggiare un apprendimento significativo mediato dalla professionalità che gli insegnanti posseggono in campo pedagogico.

La tecnologia, in questa DAD, credo sia stata davvero una risorsa aggiuntiva, per  supportare e aiutare i nostri alunni nello studio con coinvolgimento, flessibilità, divergenza e sano rispetto delle intelligenze. Penso a quanto sia stato utile un computer o un tablet per un bambino con disturbi specifici di apprendimento, quanto un software di sintesi vocale da ascoltare abbia aiutato un dislessico a non affannarsi nella lettura, piuttosto che quanto una mindmap od una  infografica, (cioè una immagine evocativa di un argomento) abbia potuto aiutare tutti gli studenti a focalizzarsi sui concetti chiave.

La DAD ha permesso di viaggiare tra i tour virtuali di Musei, Fondazioni, Teatri, Librerie, di scrivere testi a più mani in modo cooperativo, di creare progetti multimediali con tag ed app e svolgere esercizi interattivi, di sperimentare compiti autentici e dinamici, esperienze che prevedono un coinvolgimento attivo.

Però c’è da dire una cosa fondamentale, c’è un bug di sistema…una cosa è mancata: esserci vis-a-vis, carezzarsi, ascoltarsi a pochi centimetri empaticamente, gioire per un risultato o emozionarsi per un vissuto.

Dico che la scuola deve avere come amica la tecnologia ma, prima di tutto, deve essere amica di un mondo più umano.

Quando tutto sarà passato…ci spero, ci credo!

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