CLIL: per futuri cittadini…del mondo!

“Autorevoli e importanti istituzioni sovranazionali – ONU, UE, Consiglio d’Europa –  hanno raccolto le sollecitazioni provenienti dalla società,  emanando documenti che richiamano gli Stati  ad un maggiore impegno per la sostenibilità, la cittadinanza europea e globale, la coesione sociale…”.

MIUR, Nuove Indicazioni Nazionali

‘Ogni mondo è paese!’ –  recita un antico detto -. Eppure c’è ancora chi è restio a lasciare radici per spiccare il volo verso nuovi continenti. Non che sia facile ‘andare’…è pur vero che gli scenari lavorativi stanno via via mutando lasciando spazio a nuove professionalità che si vedono collocare in ‘ogni-dove’ nel mondo. Così le Nuove Indicazioni Nazionali lanciano una sfida a noi insegnanti: formare i futuri cittadini del mondo.                                                                                                                  

Perché ‘del mondo’?  Proprio perché i nostri giovani possano avere chance e competenze spendibili anche al polo nord. Affinchè i nostri studenti possano trovare sbocchi occupazionali anche all’estero devono possedere due requisiti fondamentali: saper comunicare ed avere un cuore empatico (“Ascolta come mi batte forte il tuo cuore” scriveva Wislawa Szymborska). Sul cuore empatico la frase citata dice tutto…non fa più paura la diversità, non spaventa comprendere, ascoltare, accettare, tendere una mano…          

Relativamente al  saper comunicare, occorre preparare gli studenti con un approccio metodologico rivolto all’apprendimento integrato di competenze linguistico-comunicative e disciplinari in lingua straniera. In tale ottica, viene in soccorso il Metodo CLIL (Content and Language Integrated Learning).

Il metodo CLIL permette l’insegnamento di contenuti di una disciplina curriculare in una lingua straniera ed offre numerosi impulsi verso l’educazione interculturale.

L’approccio si articola in quattro elementi, le cosiddette 4C:

  1. Content (i contenuti disciplinari);
  2. Communication (lessico specifico, fluidità ed efficacia comunicativa);
  3. Cognition (abilità cognitive e trasversali);
  4. Culture (consapevolezza di sé e degli altri, cittadinanza attiva e responsabile, sviluppo dell’interculturalità).

Ho sperimentato il CLIL coi miei piccoli studenti attraverso queste fasi di lavoro:

  • Brainstorming in Lingua Straniera sull’argomento, anche con l’uso di immagini;
  • Introduzione del lessico specifico (a seconda della disciplina trattata, si è utilizzato un lessico geografico, storico, matematico…);
  • Suddivisione del testo in brevi paragrafi ed esercizi di comprensione del testo;
  • Utilizzo di video o animazioni sull’argomento, per sviluppare le abilità di ascolto, ed esercizi di comprensione orale in circle time;
  • Attività di produzione in lingua, scritta e/o orale, da parte degli alunni.

Ho trovato utile dividere la classe in gruppi, assegnare un argomento particolare del modulo ad ogni gruppo e guidarli verso l’esposizione orale del loro argomento, assegnare dei ruoli agli studenti (lettore, relatore, segretario…), facendo ricorso al cooperative learning per organizzare e gestire il lavoro della classe in piccoli gruppi.

L’apprendimento è avvenuto lavorando insieme, attraverso l’aiuto reciproco e la socializzazione. La competenza linguistica di ognuno, inoltre, ha aiutato gli altri a prepararsi ad una prestazione efficace.

Per concludere con la realizzazione del prodotto finale, ho usato i seguenti software: Storybird, Animoto, Screencast.

Per la Verifica e la Valutazione ho utilizzato test sulle conoscenze,– rubriche per le soft skills e debate per lo sviluppo della metacognizione e  dell’ autovalutazione.

Per coloro che volessero approfondire suggerirei il Clil-magazine da leggere e sfogliare sul seguente sito internet: https://www.clilmedia.com/clil-magazine/

BUONA CLIL a chi vorrà sperimentare un cambiamento!

Sii come la fonte che trabocca e non come la cisterna che racchiude sempre la stessa acqua.
(Paulo Coelho)

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