A testa in giù…capovolgiamo il setting!

Formare nuove generazioni: che onore!

Ma con quali stili, con quali mezzi, attraverso quali canali?

La didattica erogativa , credo, deve lasciare un posticino a sedere anche per nuovi contesti da vivere per ‘stare bene a scuola’. Si parla di Flipped Classroom (classe capovolta) per definire quelle soluzioni flessibili e personalizzate. L’insegnamento capovolto ‘sconvolge’ l’attuale format di lezione che prevede la spiegazione in aula del docente, lo studio individuale a casa e la verifica in classe. Ecco il nuovo format: breve input dell’insegnante – rielaborazione personale a casa  (nei propri tempi ed in ogni luogo) – momenti laboratoriali e di debate a scuola.


Diviene indispensabile rendere il tempo – scuola funzionale e produttivo, un’aula-laboratorio teso al problem solving, alle attività di ricerca-azione, agli approfondimenti di argomenti, al collegamento di temi ed all’ analisi di contenuti disciplinari mediante momenti cooperativi ed in modalità peer to peer.

Ho sperimentato, con la mia classe terza primaria, la strategia della flipped classroom, con l’utilizzo del software PADLET, una bacheca virtuale su cui inserire dei digital post it.

Questo ‘nuovo setting’, che i bambini hanno gestito interamente da casa,  ha favorito il loro coinvolgimento, la ricerca e l’esplorazione di tematiche inerenti discipline d’apprendimento.

E’ stata la volta della ‘Metamorfosi di una farfalla’ a scatenare la voglia di ricercare curiosità (ma la farfalla ha un cuore?), di inserire delle immagini esplicative, di coglierne evoluzioni, di risaltare  articoli scientifici, di ascoltare video anche il lingua straniera.

Dopo aver spiegato, ai bambini, l’utilizzo del software Padlet, la mia azione educativa è stata quella di lanciare un input: ‘…ma come nasce una farfalla?’, di seguito hanno fatto tutto i miei piccoli scienziati. La rielaborazione, in classe, delle loro ricerche è avvenuta in circle time, guardando il ‘nostro’ Padlet, ricco di tutte le ricerche, colmo del loro mondo e dei loro perchè.

I bambini ci stupiscono per capacità esplorative, perché ridisegnano il mondo con ricerche strabilianti, idee e curiosità…basta lasciarli liberi!

Ecco, la flipped può aiutare a rendere, davvero, liberi i nostri alunni, ad innescare processi educativi e comunicativi fortemente rispettosi dei loro bisogni, dei loro tempi e delle loro curiosità.

Così il docente diventa un facilitatore, una guida, un tutor disponibile a dare assistenza per fare emergere domande, sintesi, analisi, osservazioni, considerazioni e per sviluppare, negli alunni, una partecipazione consapevole al loro progetto educativo.

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