Ogni  finestra ci offre la possibilità di guardare oltre.

I nostri occhi si riempiono, la nostra mente innesca ingranaggi, evoca pensieri, si manifestano ricordi, si generano curiosità.

E se la finestra dei nostri bambini e ragazzi non fosse

solo la ‘consueta finestra’ ma fosse la finestra di Windows, di una App, o di un Mac, di Instagram? 

E’ una finestra che vede l’immenso, che vede il mondo!

Nella società della conoscenza, nell’era super tecnologica,

nel millennio più social che mai, la scuola non può non rispondere concretamente all’esigenza di utilizzare queste ‘nuove finestre’ per aiutare i futuri cittadini del mondo a confrontarsi con le tecnologie.

Le esperienze di utilizzo delle tecnologie nella didattica

sono innumerevoli e consolidate da anni.  Ciò a cui, oggi, mi rivolgo ed in cui credo fortemente è il CODING, una nuova metodologie che utilizza linguaggi di programmazione esemplificati per avvicinare i bambini  al mondo informatico aiutando loro a sviluppare il pensiero computazionale.

La “CODE-WEEK” e “Programma il Futuro” sono solo una parte delle varie iniziative che vedono i nostri alunni come piccoli programmatori all’opera.

I vari TED talk, i pronostici di studiosi, le statistiche in essere

ci mostrano un futuro dove, vogliamo o non, ci piaccia o non, ci stupisca o ci sconvolga, i nostri bambini di oggi svolgeranno impieghi di cui, a noi, oggi è sconosciuto sapere.

Molti lavori di oggi andranno in pensione. Il futuro? Chissà…

Sappiamo, però, che la tecnologia, l’informatica, la robotica, le STEM, saranno nuovo humus, saranno ampiamente utilizzate e i bambini di oggi dovranno saperle gestire e dominare, per non esser dominati.

Noi insegnanti ci siamo in questa rivoluzione di scenario.

La scuola c’è!

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