Nella selvaggia Basilicata ionica, dove il mare ha il verde della macchia mediterranea, che caratterizza il paesaggio calmo come assopito e rilassato nel silenzio delle dune, ed un orizzonte che sembra infinito, camminando sul bagnasciuga, tra le onde di pensieri che mi affiorano in mente, nel silenzio di un tempo di pace e di ‘scollamento’ dalla routine e dal ‘rumore’ quotidiano, mi distolgono voci di bambini in lontananza che si rincorrono tra di loro sulla sabbia, che riempiono bicchieri e secchielli, che usano palette e rastrelli, che indicano oggetti e posti.

La curiosità chiede spazio e risposte, così mi avvicino.

Sembrano felici: ‘Noi pre – serviamo, cioè serviamo prima che avvenga un disastro ambientale!’ mi dice un bimbetto dell’età di mio figlio.

Una biondina boccolosa, con lentiggini e nasino screpolato dal sole continua con aria soddisfatta: ‘Ce lo ha detto la maestra…’

‘Il rispetto dell’ambiente non è fatto solo di compiti teorici e letture… la maestra ci ha incaricati di compiere azioni concrete per preservare l’ambiente, noi questa estate ci dedichiamo alla spiaggia ed al mare’, precisa un piccolino tutt’ossa ma con una testa ben fatta.

E conclude la biondina boccolosa: ‘Ecco i nostri bicchieri e secchielli pieni di carte, plastica e cicche di sigarette raccolti stamane’.

Mi mostrano i loro trofei!

Già, penso tra me e me, la cura ambientale è il focus dell’educazione alla cittadinanza.

A tal proposito i nuovi scenari delle Indicazioni nazionali del Miur affermano: “La costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l’impegno a elaborare idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio contesto di vita, a partire dalla vita quotidiana a scuola e dal personale coinvolgimento in routine consuetudinarie che possono riguardare la pulizia e il buon uso dei luoghi, lacura del giardino o del cortile ecc..” .

Penso agli occhi dei bambini che ho incontrato, penso alla loro maestra, penso che la scuola ha fatto strike perché l’educazione ambientale, che questi bimbi hanno affrontato, non ha trattato semplicemente lo studio dell’ambiente naturale ma è stata promotrice di cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti (ecco la raccolta rifiuti in spiaggia).

“Gli incontri non avvengono per caso”, qualcuno ha scritto: quella mattina in spiaggia; il trofeo dei bambini incontrati; il mare mi ha fatto l’occhiolino e l’orizzonte mi ha sussurrato di seguire le orme dei bambini, lasciate lì su quella sabbia dorata.

Subito mi metto all’opera e inizio le mie ricerche per approfondire la tematica della tutela ambientale: nel settembre 2015 più di 150 leader internazionali si sono incontrati alle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente; nel  settembre 2015 193 Paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, denominato Agenda 2030, che ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile in un grande progetto d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi.

Di qui, la mia nuova mission: Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sarai la mia nuova linea guida, per una didattica total green!

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