L’importanza dell’analisi del testo nella formazione dell’individuo

Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare di analfabetismo funzionale, ossia l’incapacità di un individuo di comprendere il significato di un testo o di compiere calcoli anche piuttosto semplici, nonostante questi abbia completato il ciclo di studi di base. Purtroppo, nonostante il gran chiacchiericcio che si è generato intorno alla questione, pochi hanno davvero tentato di far comprendere al grande pubblico le ripercussioni di questo problema nella vita di ciascuno di noi: l’incapacità di trarre il senso di un discorso e, men che mai, di collocarlo all’interno di un contesto più ampio, significa non riuscire a interpretare la realtà che ci circonda. Notizie, leggi, informazioni ma anche discorsi e dibattiti dai quali dipendono le sorti di un’intera nazione.

Se n’è fatto un gran parlare, come si è detto. Ma quali sono le soluzioni proposte?

Nessuna, niente in particolare, se non un blando quanto generico sentimento di rimpianto per una considerazione per la scuola oramai sprofondata al di sotto sotto di livelli minimi accettabili in un paese civile.

In realtà, la soluzione sarebbe sotto gli occhi di tutti ma, complici forse gli stimoli di un mondo che sembra in continua accelerazione nonché la scarsissima preparazione di docenti che non vengono formati ma gettati in pasto alle aule, dicevo, gli strumenti per risolvere la questione sono già disponibili e, addirittura, sono messi nero su bianco tra le pagine dei programmi scolastici delle scuole secondarie: stiamo parlando dell’analisi del testo.

Con “analisi del testo”, infatti, si intende quell’insieme di nozioni attraverso le quali lo studente è in grado non solo di approdare al significato letterale di un brano partendo da solidi basi grammaticali, ma anche di arrivare a comprenderne il senso complessivo arrivando, infine, a calarlo in un contesto più ampio che fornirà elementi utili per comprendere il testo stesso. Uno degli aspetti salienti, sui quali sarebbe opportuno insistere, è lo studio della narrativa e, in particolare, della struttura del racconto. Difatti, da più di un secolo e con l’avanzare dei media e la loro diffusione, è emersa sempre più l’importanza della narrazione dei fatti e degli avvenimenti, ovvero il modo in cui questi vengono interpretati, elaborati e, infine, esposti al pubblico: si tratta, per utilizzare un termine moderno in voga nel marketing, dello storytelling. Basti pensare alla struttura tipica delle favole: un eroe solitario si ritrova a fronteggiare un nemico più grande e potente di lui; abbandonato, solo contro tutto e tutti, inizierà una lotta impari finché con l’aiuto di qualcosa o qualcuno, riuscirà ad affrontare l’oppositore, ristabilendo una pace che non è solo personale, ma di tutti.

Non vi ricorda, forse, qualcosa?

È la narrazione che la politica, in primo luogo, ha proposto -almeno- negli ultimi trent’anni, e in particolare negli ultimi dieci, una narrazione coadiuvata da una continua manipolazione delle informazioni che sono andate via via sclerotizzandosi in un labirintico miasma nel quale, senza un minimo di capacità critica e di selezione razionale delle fonti, è impossibile districarsi. Averne coscienza, comprendere un testo e il fatto che ci siano dei meccanismi che vengono messi in moto mediante espedienti precisi, può cambiare radicalmente le nostre opinioni e, il modo in cui ci rapportiamo alla realtà e, di conseguenza, agli altri.

Comprendere un testo non solo significa comprendere le parole, i significati, intercettarne le sfumature e le intenzioni di chi comunica, ma comporta anche una maggior consapevolezza di noi stessi, dei nostri pensieri e, perché no, delle nostre emozioni. Ci dà la possibilità di aprirci all’altro e trarre dall’esterno nuovi elementi da rielaborare, trasformare e fare propri.

Padroneggiare l’analisi del testo, significa, in buona sostanza, avere strumenti sicuri per essere persone migliori e vivere in un mondo che si rapporta a noi con un pizzico di razionalità in più.

Perché, quindi, non insistere su questo aspetto negli anni della formazione?

14.12.2020

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